Il Regolamento REACH prevede l’elaborazione di  Scenari di Esposizione (SE), da allegare alle Schede Dati di sicurezza (SDS),  al fine di valutare il pericolo nell’uso di determinate sostanze chimiche rispetto alle varie categorie di lavoratori, di consumatori e all’ambiente.

Lo SE è previsto per le sostanze prodotte o importate in quantitativi pari o superiori a 10 tonnellate l'anno e che soddisfano i criteri di classificazione come pericolose (conformemente al regolamento CLP), o valutate come sostanze PBT (persistenti, bioaccumulabili e tossiche) o vPvB (molto persistenti e molto bioaccumulabili). Lo SE descrive le caratteristiche fisico-chimiche della sostanza, le condizioni d’uso e gli eventuali sistemi di gestione del rischio. A valle di queste informazioni sarà calcolato il  rapporto di caratterizzazione del rischio: se esso è inferiore a 1, la sostanza potrà essere usata rispettando le condizioni operative e le misure di gestione del rischio descritte.

Quando il fornitore di una sostanza o di una miscela fornisce al destinatario la SDS e l’eventuale SE, l’utilizzatore a valle deve confrontare le proprie condizioni operative e le misure di gestione del rischio con quelle riportate nello scenario, e stabilire se lo scenario del fornitore copre anche la propria attività. Se le condizioni operative e le misure di gestione del rischio sono le stesse rispetto a quelle descritte nello SE, allora la sostanza potrà essere usata. Se, invece, le condizioni di uso o le misure di gestione del rischio sono diverse, prima di intraprendere una delle misure alternative previste (cfr. Orientamenti dell’ECHA per gli utilizzatori a valle, par. 4.4), l’utilizzatore a valle potrà verificare l’equivalenza delle proprie condizioni di uso rispetto a quelle del fornitore mediante la procedura di scaling.

Lo scaling è definito come un insieme di strumenti (fogli elettronici, algoritmi che descrivono il rapporto tra una condizione e il rischio, modelli di calcolo appositamente costruiti) mediante i quali l’utilizzatore a valle può valutare se nel proprio uso il suo rischio (definito più propriamente come  RCR - Rapporto di Caratterizzazione del Rischio-) è inferiore o uguale al rischio del fornitore riportato sullo SE  (RCR utente ≤ RCR fornitore).

Il metodo di calcolo può essere impiegato solo per i parametri indicati dal fornitore e soltanto conformemente ai suoi strumenti di misurazione.
Non è possibile ricorrere allo scaling nei seguenti casi:

a) l’adeguamento di un fattore d’esposizione determinante produce vie di esposizione diverse

b) l’esposizione interessa gruppi bersaglio diversi e/o

c) la durata e la frequenza dell’esposizione cambiano in maniera significativa, dando luogo ad un’esposizione diversa (per esempio, esposizione acuta rispetto ad esposizione cronica).
 
Il calcolo dello scaling richiede competenze tecniche spesso non presenti in azienda. Per facilitare le imprese, l’Helpdesk nazionale REACH mette a disposizione un servizio gratuito realizzato dall’ENEA che, su richiesta, fornisce i risultati del calcolo.

Per ottenere il servizio, l’impresa deve utilizzare la funzione "invia un quesito" e selezionare "QUESITO SCALING" inserendo i seguenti dati:

1. la Scheda Dati di Sicurezza (SDS) della sostanza per la quale si chiede di effettuare lo scaling, comprensiva degli Scenari di Esposizione (SE)

2. una descrizione sommaria del ciclo di lavoro che ha luogo in azienda, comprensiva delle condizioni operative e delle misure di gestione del rischio. E’ importante indicare sia le condizioni che conducono ad una maggiore esposizione, sia quelle che portano ad un'esposizione minore, in quanto nello scaling esse possono compensarsi e, quindi, consentire di arrivare ad una situazione di rischio controllato

3. i dettagli di contatto (e-mail e telefono) del referente cui richiedere eventuali informazioni aggiuntive.

In assenza dei dati sopra richiesti il servizio non può essere fornito.